L’ house organ, il magazine aziendale, comunque lo si voglia chiamare, è ancora un importante strumento di comunicazione. E anche se la massiva attenzione per i canali digitali e i relativi strumenti di comunicazione ha guadagnato la scena del marketing, i più accorti professionisti non sottovalutano il fatto che la stampa sia ancora un mezzo di comunicazione profondamente rispettato, efficace per coltivare consapevolezza del brand e fedeltà, e per rafforzare il rapporto fra l’azienda e il suo pubblico di riferimento. Tanto da essere inserita dai piani di comunicazione cross-channel. La carta stampata gode ancora di autorevolezza e credibilità da parte del lettore, annoverando veri e propri cultori e amanti fra le fila dei suoi ammiratori. Per ritornare al giornale aziendale, sono molti i casi in cui la pubblicazione ha assunto nel tempo un valore documentale della storia aziendale, oltre che artistico.
Comunicare al proprio target
Il giornale aziendale può essere uno strumento di comunicazione interna, si rivolge ai dipendenti e alla vita dell’impresa. O un modo di veicolare l’identità d’impresa al mondo esterno: clienti, stakeholder, comunità di riferimento. Definire il pubblico di riferimento è dunque il primo passo per progettare il magazine aziendale. In base a questo, infatti, si definisce il piano editoriale, identificando i contenuti più adatti e di interesse per instaurare una relazione fra l’impresa e il suo lettore.
Storia degli house organ
Per farsi un’idea del valore, anche storico di questo strumento di comunicazione consigliamo di visitare il sito houseorgan.netcon il Repertorio della stampa aziendale italiana nel Novecento, che raggruppa e cataloga gli house organ di impresa pubblicati in Italia tra il 1930 e il 2000. Una ricca raccolta di documenti che raccontano la storia non solo dell’azienda, ma anche del periodo industriale ed economico del settore in cui il brand si è trovato ad operare. Il pregevole lavoro di catalogazione mira a valorizzare il fenomeno degli house organ come strumento fondamentale di mediazione tra “il mondo dell’azienda e quello della produzione culturale” e come “ fonte storica di primaria importanza”.
Insieme a esempi celebri come la rivista “Pirelli” o “Civiltà delle Macchine” di Finmeccanica, il Repertorio presenta testate promosse da aziende di dimensioni minori, espressione di settori strategici del made in Italy.
Il catalogo storytelling
A metà fra il catalogo prodotto e la rivista aziendale è il nuovo foglio informativo utilizzato spesso dalle aziende per raccontare la genesi di un prodotto, di un servizio, o dal punto di vista dell’industria. O per celebrare un avvenimento o un anniversario da ricordare.