Fare o essere un ufficio stampa?
“Di cosa ti occupi?” ” Sono titolare di un’agenzia di relazioni pubbliche, mi occupo principalmente di ufficio stampa“. Sorrisino di circostanza e poi, solo il brave heart del gruppo ha il coraggio di chiedere “Quindi cosa fai?” E rieccomi a spiegare che cosa faccio al nuovo amico conosciuto in vacanza, a un candidato fidanzato o a un attempato business man con cui sto condividendo un volo da Milano a New York. In questo mondo in cui si comunica 24 ore al giorno, in cui si è sempre connessi e in cui si condivide ogni cosa con chiunque, o quasi, non si sa cosa sia un ufficio stampa…. Da non crederci!
Cos’è un ufficio stampa?
L’Ufficio stampa rappresenta un’azienda, una struttura pubblica o privata o un singolo individuo (VIP, politici, artisti, ecc…) in tutti i rapporti con i media; interagisce con i giornalisti sfruttando i vari mezzi di comunicazione: la carta stampata, la radio, la televisione, il web…
Un buon ufficio stampa dovrebbe essere in grado di scrivere e di parlare bene, sempre consapevole della grande responsabilità nel fare da ponte fra i flussi interni ed esterni di comunicazione. Deve anche inventare, con estro e fantasia, con piglio avventuriero, pionieristico, il modo di aumentare la visibilità del suo cliente senza ricorrere alla pubblicità.
Come? Prima di tutto studiando con accuratezza la realtà aziendale che rappresenta (settore, pubblico di riferimento, clienti, organigramma interno, dati annuali ecc…), verificarne attentamente la comunicazione, analizzare i dettagli, l’impostazione e confrontarla con quella della concorrenza. Poi, deve ricercare sul web i competitor per trarne spunti, per mettere in rilievo punti di forza e di debolezza del proprio cliente e dei concorrenti al fine di formulare una strategia efficace. Un lavoro, oserei dire, quasi da giornalista investigativo!
Chi si occupa di ufficio stampa deve essere un giornalista?
Eravamo agli inizi del ‘900 e, allora, si chiamavano addetti stampa ed erano impiegati, prevalentemente nella politica, al fianco di personaggi in ascesa. Spesso erano caporedattori o direttori di giornali che erano usati come coordinatori di gruppi di lavoro che avrebbero potuto influire sul pubblico nella diffusione di notizie.
Con l’andare del tempo, si cominciò a capire il ruolo fondamentale dei giornalisti all’interno di contesti diversi da quelli prettamente legati alla politica: il giornalista poteva raccontare al pubblico “la storia” e l’operato di un’azienda.
La rivista World’s Work scrisse infatti in un articolo: “È diventato di moda, per le grandi aziende, assumere dei publicity men. Uomini cioè il cui solo compito consiste nel dare informazioni alla stampa e al pubblico. La maggior parte di essi hanno molta esperienza per aver fatto i cronisti o i direttori di giornale; saggia idea, questa, perché chi non ha esperienza in questo mestiere generalmente fa confusione quando deve fornire notizie alla stampa”.
La domanda che ne consegue è: chi si occupa di ufficio stampa deve essere un giornalista? La risposta è: non necessariamente. Certo è che deve avere dei requisiti e deve saper utilizzare degli strumenti che sono tipici dei giornalisti:
- curiosità
- rigore investigativo
- flessibilità mentale
- capacità di scrivere e di parlare
- capacità di ricerca di notizie che riguardano il settore di cui si occupa
- disciplina organizzativa
- empatia
- atteggiamento propositivo: mai passivo
- creatività
- velocità
- resistenza allo stress
Dall’addetto stampa al cliente strategista. Cosa è cambiato?
Mi verrebbe da dire tutto per essere trendy ma dico niente per essere coerente con il mio pensiero. Sono cambiati gli strumenti, sono aumentate le aree da presidiare, è diverso il linguaggio ma chi fa ufficio stampa sia esso addetto stampa o account o strategist client in realtà deve essere sempre una persona pronta ad ascoltare, pronta a valutare la situazione, pronta a percorrere nuove strategie e soprattutto pronta a mettersi a disposizione di chi le affida la reputazione della sua azienda. In sintesi pronta ad essere un ufficio stampa e non a fare l’ufficio stampa!